Il primo trapianto di testa entro il 2017
Di recente il Dottor Sergio Canavero, neurochirurgo italiano, ha fatto parlare di se per il suo progetto di trapianto della testa.
Non è la prima volta che si parla di un’operazione del genere nel mondo
della medicina chirurgica e probabilmente non sarà l’ultima.
Il progetto sarà annunciato durante convegno dell’AANOS (American
Academy of Neurological and Orthopaedic Surgeons) a Giugno, con
l’obiettivo di coinvolgere altri chirurghi e ottenere i soldi necessari
per la ricerca (11 milioni di dollari).
Se questo esperimento riuscisse, sarebbè davvero possibile dare
speranze a persone affette da diverse malattie nel proprio corpo, dal
cancro a malattie degenerative muscolari o del sistema nervoso. Ed è
proprio la paura della falsa speranza che ha già portato una gran parte
della comunità scientifica a contrastare il medico italiano.
Il paziente che si sottoporrà volontariamente al processo è Valery Spiridonov,
30enne russo affetto da una rara malattia chiamata Werdnig-Hoffman, la
più grave forma di atrofia muscolare spinale per la quale ad oggi non
esiste una cura efficace.
Il metodo descritto dal medico sulla rivista Summary Neurology
International prevede il raffreddamento dei due corpi per prolungare la
loro resistenza in assenza di ossigeno. Si procede con il taglio del
tessuto del collo e collegati i vasi sanguigni, per poi arrivare al midollo
spinale.In sintesi, il capo di Spiridonov verrà staccato e impiantato sul corpo di un donatore
(una persona a cui è stata diagnosticata la morte cerebrale),
collegando il sistema nervoso mediante un materiale sviluppato
appositamente per l’intervento, simile ad una colla. In seguito, il
paziente verrà mantenuto in coma farmacologico per quattro settimane,
prima di essere svegliato e sottoposto ad un lungo periodo di
riabilitazione.
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